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SonofBrahem.
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Questo thread non poteva mancare...
Billy Collins, Introduction to Poetry (la traduzione è stata fatta dai responsabili del blog da cui l'ho tratta)
Vi chiedo di prendere una poesia
e di guardarla contro luce
come una diapositiva
o di appoggiarvi l' orecchio come fosse
un alveare
Dico di lanciare un topo in una poesia
e guardarlo cercare una via d' uscita.
o di camminare nella stanza di una poesia
e sentirsi come il muro per un interruttore elettrico
Voglio che facciate sci d' acqua
sulla superficie di una poesia
salutando il nome dell' autore sulla spiaggia.
Ma tutto quello che volete fare
è legare stretta la poesia ad una sedia
e torturarla fino a farla confessare.
Inizierete a picchiarla con un tubo
solo per capire veramente il suo significato.
_________________________
I ask them to take a poem
and hold it up to the light
like a color slide
or press an ear against its hive.
I say drop a mouse into a poem
and watch him probe his way out,
or walk inside the poem’s room
and feel the walls for a light switch.
I want them to waterski
across the surface of a poem
waving at the author’s name on the shore.
But all they want to do
is tie the poem to a chair with rope
and torture a confession out of it.
They begin beating it with a hose
to find out what it really means.
(Grazie a Nick Hornby che mi ha permesso di scoprire B. Collins). -
SonofBrahem.
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Senza tardare un posto d'onore per Antonia Pozzi.
La vita sognata
Chi mi parla non sa
che io ho vissuto un’altra vita –
come chi dica
una fiaba
o una parabola santa.
Perchè tu eri
la purità mia,
tu cui un’onda bianca
di tristezza cadeva sul volto
se ti chiamavo con labbra impure,
tu cui lacrime dolci
correvano nel profondo degli occhi
se guardavano in alto –
e così ti parevo più bella.
O velo
tu – della mia giovinezza,
mia veste chiara,
verità svanita –
o nodo
lucente – di tutta una vita
che fu sognata – forse –
oh, per averti sognata,
mia vita cara,
benedico i giorni che restano –
il ramo morto di tutti i giorni che restano,
che servono
per piangere te.. -
SILENCIO!.
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''Goccia a goccia, - disse Bernard, - cade il silenzio. Si forma sul tetto della mente e dilaga in pozze. Per sempre solo, solo, solo - sento il silenzio che cade e allarga i suoi cerchi. Pago, sazio, gonfio di una contentezza matura io che in solitudine non esisto, lascio che cada il silenzio, goccia a goccia.
Ma cadendo, il silenzio mi sfigura la faccia, mi sciupa il naso, quasi fossi un pupazzo di neve esposto alla pioggia. Appena cade il silenzio, mi dissolvo tutto, perdo i lineamenti, a mala pena mi si distingue da un altro.''
Virginia Woolf. -
SonofBrahem.
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Il mio nemico sta invecchiando
Il mio Nemico sta invecchiando -
Ho alla fine Vendetta -
Il Gusto dell'Odio se ne va -
Se ci si vuol vendicare
Si faccia in fretta -
La Pietanza sfugge -
È un Alimento deperibile -
La Rabbia non appena sazia - è morta -
È il Digiuno che la fa ingrassare -
Emily Dickinson. -
SILENCIO!.
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Glaciers, soleils d'argent,
flots nacreux,
cieux de braises!
Ghiacciai, soli d’argento,
flutti di madreperla,
cieli di brace!. -
emma*.
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Il buon compagno
Non fu l'Amore, no. Furono i sensi
curiosi di noi, nati pel culto
del sogno... E l'atto rapido, inconsulto
ci parve fonte di misteri immensi.
Ma poi che nel tuo bacio ultimo spensi
l'ultimo bacio e l'ultimo sussulto,
non udii che quell'arido singulto
di te, perduta nei capelli densi.
E fu vano accostare i nostri cuori
già riarsi dal sogno e dal pensiero;
Amor non lega troppo eguali tempre.
Scenda l'oblio; immuni da languori
si prosegua più forti pel sentiero,
buoni compagni ed alleati: sempre.
Guido Gozzano. -
carmilla..
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I PASSI
Nati dal mio silenzio,
posati santamente,
lentamente, i tuoi passi
procedono al mio letto
di veglia muti e gelidi.
Persona pura, ombra
divina, come dolci
i passi che trattieni.
O iddii, quali indovino
i doni che mi attendono
sopra quei piedi nudi!
Se da protese labbra,
per acquietarlo, all'ospite
dei miei sogni prepari
d'un bacio il nutrimento,
non affrettarlo il gesto
tenero, dolcezza
di essere e non essere:
io vissi dell'attesa
di te, il mio lento cuore
non era che i tuoi passi.
PAUL VALÉRY. -
SILENCIO!.
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In un momento
In un momento
sono sfiorite le rose
i petali caduti
perché io non potevo dimenticare le rose
le cercavamo insieme
abbiamo trovato delle rose
erano le sue rose erano le mie rose
questo viaggio chiamavamo amore
col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose
che brillavano un momento al sole del mattino
le abbiamo sfiorate sotto il sole tra i rovi
le rose che non erano le nostre rose
le mie rose le sue rose.
Dino Campana. -
carmilla..
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CITAZIONE (SILENCIO. @ 6/5/2013, 07:18)In un momento
In un momento
sono sfiorite le rose
i petali caduti
perché io non potevo dimenticare le rose
le cercavamo insieme
abbiamo trovato delle rose
erano le sue rose erano le mie rose
questo viaggio chiamavamo amore
col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose
che brillavano un momento al sole del mattino
le abbiamo sfiorate sotto il sole tra i rovi
le rose che non erano le nostre rose
le mie rose le sue rose.
Dino Campana
Rose calpestava nel suo delirio
e il corpo bianco che amava.
Ad ogni lividura più mi prostravo,
oh singhiozzo invano di creatura.
Rose calpestava,
s’abbatteva il pugno
e folle lo sputo
sulla fronte che adorava.
Feroce il suo male
più di tutto il mio martirio.
Ma, or che son fuggita,
ch’io muoia,
muoia del suo male.
Sibilla Aleramo. -
SILENCIO!.
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Carmilla, ciao. Sei sempre preziosa . -
(athos).
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recuperata dal vecchio forum in omaggio del nuovo forum
Io che ho doppiato tre volte capo Horn
e ho navigato sette volte i sette mari
e ho visto mostri ed animali rari
l'anfesibena, le sirene, l'unicorno.
Io che tornavo fiero ad ogni porto
dopo una lotta, dopo un arrembaggio
non son più quello e non ho più il coraggio
di veleggiare su un vascello morto.
Dov'è la ciurma che mi accompagnava
e assecondava ogni ribalderia?
Dove la forza che ci circondava?
Ora si è spenta ormai, sparita via.
Guardo le vele pendere afflosciate
con i cordami a penzolar nel vuoto
che sbatton lenti contro le murate
con un moto continuo, senza scopo.
E vedo in aria un'insensata danza
di strani uccelli contro il cielo bigio
cantare un canto in questo mondo grigio
un canto sordo ormai, senza speranza.
E qui da solo penso al mio passato
vado a ritroso e frugo la mia vita
una saga smarrita ed infinita
di quel che ho fatto, di quello che è stato.
Le verità non vere in cui credevo
scoppiavano spargendosi d’intorno,
ma altre ne avevo e giorno dopo giorno
se morivo più forte rinascevo.
E ora son solo e non ho più il conforto
di amici andati e sempre più mi assale
la noia a vuotar l’ultimo boccale
come un pensiero che mi si è ritorto.
Ma ancora farò vela e partirò
io da solo, e anche se sfinito,
la prua indirizzo verso l’infinito
che prima o poi, lo so, raggiungerò.
L'Ultima Thule attende al Nord estremo
regno di ghiaccio eterno, senza vita
e lassù questa mia sarà finita
nel freddo dove tutti finiremo.
L'Ultima Thule attende e dentro il fiordo
si spegnerà per sempre ogni passione
si perderà in un'ultima canzone
di me e della mia nave anche il ricordo. (Guccini)
vera ed eterna poesia
__________________. -
SILENCIO!.
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VERSI DEL TESTAMENTO
La solitudine: bisogna essere molto forti
per amare la solitudine; bisogna avere buone gambe
e una resistenza fuori del comune; non si deve rischiare
raffreddore, influenza o mal di gola; non si devono temere
rapinatori o assassini; se tocca camminare
per tutto il pomeriggio o magari per tutta la sera
bisogna saperlo fare senza accorgersene; da sedersi non c’è;
specie d’inverno; col vento che tira sull’erba bagnata,
e coi pietroni tra l’immondizia umidi e fangosi;
non c’è proprio nessun conforto, su ciò non c’è dubbio,
oltre a quello di avere davanti tutto un giorno e una notte
senza doveri o limiti di qualsiasi genere.
Il sesso è un pretesto. Per quanti siano gli incontri
– e anche d’inverno, per le strade abbandonate al vento,
tra le distese d’immondizia contro i palazzi lontani,
essi sono molti – non sono che momenti della solitudine;
più caldo e vivo è il corpo gentile
che unge di seme e se ne va,
più freddo e mortale è intorno il diletto deserto;
è esso che riempie di gioia, come un vento miracoloso,
non il sorriso innocente o la torbida prepotenza
di chi poi se ne va; egli si porta dietro una giovinezza
enormemente giovane; e in questo è disumano,
perché non lascia tracce, o meglio, lascia una sola traccia
che è sempre la stessa in tutte le stagioni.
Un ragazzo ai suoi primi amori
altro non è che la fecondità del mondo.
È il mondo che così arriva con lui; appare e scompare,
come una forma che muta. Restano intatte tutte le cose,
e tu potrai percorrere mezza città, non lo ritroverai più;
l’atto è compiuto, la sua ripetizione è un rito. Dunque
la solitudine è ancora più grande se una folla intera
attende il suo turno: cresce infatti il numero delle sparizioni –
l’andarsene è fuggire – e il seguente incombe sul presente
come un dovere, un sacrificio da compiere alla voglia di morte.
Invecchiando, però, la stanchezza comincia a farsi sentire,
specie nel momento in cui è appena passata l’ora di cena,
e per te non è mutato niente; allora per un soffio non urli o piangi;
e ciò sarebbe enorme se non fosse appunto solo stanchezza,
e forse un po’ di fame. Enorme, perché vorrebbe dire
che il tuo desiderio di solitudine non potrebbe esser più soddisfatto,
e allora cosa ti aspetta, se ciò che non è considerato solitudine
è la solitudine vera, quella che non puoi accettare?
Non c’è cena o pranzo o soddisfazione del mondo,
che valga una camminata senza fine per le strade povere,
dove bisogna essere disgraziati e forti, fratelli dei cani.
PIER PAOLO PASOLINI. -
SILENCIO!.
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Once again in the world
Of twelve hundred feelings
All in electric lights
We see what we can
And I love the sound of wind
Blowing at night through trees
From the roof I can see tombs
Past the houses of the city
And I have been yours
In foul and in praying
And I loved to look at you
From the side at night with music playing
And love will protect you
To the edge of the wood
Then a monster will get you
And love does no good
And even if love were not what I wanted
Love would make love the thing most desired
Bonnie ‘Prince’ Billy - Even If Love. -
SonofBrahem.
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Il tuo più tenue sguardo
facilmente mi aprirà
benché abbia chiuso me stessa
come dita
sempre mi apri petalo per petalo
come la primavera fa
toccando accortamente
misteriosamente la sua
prima rosa
e io non so quello che c'è
in te che chiude e apre
solo qualcosa in me
comprende che è più
profonda la luce dei tuoi
occhi di tutte le rose.
Nessuno... neanche
la pioggia ha...
Così piccole mani.
E.E. Cummings. -
SILENCIO!.
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A se stesso
Or poserai per sempre,
Stanco mio cor. Perì l’inganno estremo,
Ch’eterno io mi credei. Perì. Ben sento,
In noi di cari inganni,
Non che la speme, il desiderio è spento.
Posa per sempre. Assai
Palpitasti. Non val cosa nessuna
I moti tuoi, né di sospiri è degna
La terra. Amaro e noia
La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo.
T’acqueta omai. Dispera
L’ultima volta. Al gener nostro il fato
Non donò che il morire. Omai disprezza
Te, la natura, il brutto
Poter che, ascoso, a comun danno impera,
E l’infinita vanità del tutto.
Giacomo Leopardi
Edited by SILENCIO. - 8/5/2013, 13:46.