A spasso tra i libri: frasi, passi, gemme...

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  1. emma*
     
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    Quanto a me, vivo solo, completamente solo. Non parlo con nessuno, mai; non ricevo niente, non do niente. Ci sarebbe Francesca, la padrona del Ritrovo dei ferrovieri. Ma le parlo forse? Qualche volta, dopo mangiato, quando mi serve un gotto, le domando:
    «Avete tempo, stasera?»
    Lei non dice mai di no, ed io la seguo in una delle grandi camere al primo piano, che affitta a ore o alla giornata. Non la pago: facciamo l'amore alla pari. Lei vi prende piacere (le occorre un uomo al giorno e ne ha molti oltre me) e io mi purgo così di certe malinconie di cui conosco fin troppo bene la causa. Ma scambiamo appena qualche parola. A che scopo? Ciascuno per sé; per lei, d'altronde, io resto anzitutto un cliente del suo caffè. Togliendosi i vestiti mi dice:
    "Dite, conoscete per caso un aperitivo che si chiama Bricot? Perché ci son stati due clienti, questa settimana. La piccola non ne sapeva niente ed è venuta a dirmelo. Erano viaggiatori, l'avranno bevuto a Parigi. Ma non mi piace comprare senza sapere. Se non vi fa nulla tengo le calze."
    Una volta, ancora per molto tempo dopo che m'ebbe lasciato, pensavo ad Anny. Adesso, non penso più a nessuno: non mi curo nemmeno di cercare le parole. Tutto scorre in me più o meno svelto, non fisso nulla, lascio correre. La maggior parte del tempo, in mancanza di parole cui attaccarsi, i miei pensieri restano nebulosi. Disegnano forme vaghe e piacevoli, e poi sprofondano, e subito li dimentico.



    Jean-Paul Sartre - La Nausea
     
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56 replies since 1/5/2013, 07:04   3229 views
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