A spasso tra i libri: frasi, passi, gemme...

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  1. SILENCIO.
     
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    Ora qui e ora soltanto, e stiamo nascosti tra le foglie di vite, e ogni volta che soffia la brezza l’ombra ci chiazza. La mia mano sembra la pelle d’un serpente. Le ginocchia sono isole rosa galleggianti. La tua faccia è un albero di mele con tanto di rose.
     
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  2. SILENCIO.
     
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    “- Aspetta un attimo, nonna. Fammi capire bene. Due ragazze e un uomo camminano, e una delle ragazze tiene l’uomo per mano, e questo significa che fra loro c’è del tenero, che lui le piace tanto, a differenza dell’altra, che li accompagna e basta?
    - Sì.
    - E se si scambiano, se l’uomo prendesse per mano l’altra ragazza, significherebbe che ora c’è del tenero tra l’uomo e l’altra ragazza?Che la prima ragazza li accompagna e basta?
    - Sì.
    - …
    - Fatti aggiustare la cravatta, Joseph. Il nodo è tutto da una parte.
    - E si tengon per mano solo per dimostrare tra chi c’è del tenero? Per dimostrarlo in pubblico? Oppure sentono qualcosa, quando lo fanno?
    - Non è chiaro. Non è chiaro se provano qualcosa. o se è solo per fare scena.
    - Tu non lo sai?
    - No.”



    David Foster Wallace, Altra matematica
     
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  3. emma*
     
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    E' la vita a costituire l'unica realtà e il vero mistero. La vita è molto di più che semplice materia chimica, che nelle sue fluttuazioni assume quelle forme elevate che ci sono note. La vita persiste, passando come un filo di fuoco attraverso tutte le forme prese dalla materia. Lo so. Io sono la vita. Sono passato per diecimila generazioni, ho vissuto per milioni di anni, ho posseduto numerosi corpi. Io, che ho posseduto tali corpi, esisto ancora, sono la vita, sono la favilla mai spenta che tuttora divampa, colmando di meraviglia la faccia del tempo, sempre padrone della mia volontà, sempre sfogando le mie passioni su quei rozzi grumi di materia che chiamiamo corpi e che io ho fuggevolmente abitato.


    Il vagabondo delle stelle - Jack London
     
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  4. SILENCIO.
     
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    CITAZIONE (emma* @ 9/6/2013, 15:50) 



    E' la vita a costituire l'unica realtà e il vero mistero. La vita è molto di più che semplice materia chimica, che nelle sue fluttuazioni assume quelle forme elevate che ci sono note. La vita persiste, passando come un filo di fuoco attraverso tutte le forme prese dalla materia. Lo so. Io sono la vita. Sono passato per diecimila generazioni, ho vissuto per milioni di anni, ho posseduto numerosi corpi. Io, che ho posseduto tali corpi, esisto ancora, sono la vita, sono la favilla mai spenta che tuttora divampa, colmando di meraviglia la faccia del tempo, sempre padrone della mia volontà, sempre sfogando le mie passioni su quei rozzi grumi di materia che chiamiamo corpi e che io ho fuggevolmente abitato.


    Il vagabondo delle stelle - Jack London

    Il mio cuoricino pulsa per te :wub: ( e per le api e le mani laboriose e sapienti di Eder) :wub:
     
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  5. emma*
     
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    Buona domenica, SILENCIO <3
     
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  6. SILENCIO.
     
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    “Perciò Cosimo, con la parte della sua mente che veleggiava distratta - un’altra parte di lui invece sapeva e capiva tutto in precedenza - formulò questo pensiero: le ciliegie parlano.”

    Italo Calvino, Il barone rampante
     
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  7. SILENCIO.
     
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    Harry consiste di centinaia o migliaia di sé, non di due. La sua vita oscilla, come quella di ognuno, non semplicemente tra due poli, come il corpo e lo spirito, il santo e il peccatore, ma tra migliaia e migliaia… ogni ego, ben lontano da essere una unità, è un mondo multiforme, un cielo costellato, un caos di forme, di stati e stadi, di eredità e potenzialità… Come corpo, ognuno è singolo; come anima, no.
     
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  8. SILENCIO.
     
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    La realizzazione della propria umanità attraverso il matrimonio o l'amore -attraverso l'altro- e immancabilmente un lui- per me non ha nessun valore.

    M. C.
     
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  9. SILENCIO.
     
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    Cesare Pavese
    Dialoghi con Leucò
    La belva
     
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  10. emma*
     
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    Quanto a me, vivo solo, completamente solo. Non parlo con nessuno, mai; non ricevo niente, non do niente. Ci sarebbe Francesca, la padrona del Ritrovo dei ferrovieri. Ma le parlo forse? Qualche volta, dopo mangiato, quando mi serve un gotto, le domando:
    «Avete tempo, stasera?»
    Lei non dice mai di no, ed io la seguo in una delle grandi camere al primo piano, che affitta a ore o alla giornata. Non la pago: facciamo l'amore alla pari. Lei vi prende piacere (le occorre un uomo al giorno e ne ha molti oltre me) e io mi purgo così di certe malinconie di cui conosco fin troppo bene la causa. Ma scambiamo appena qualche parola. A che scopo? Ciascuno per sé; per lei, d'altronde, io resto anzitutto un cliente del suo caffè. Togliendosi i vestiti mi dice:
    "Dite, conoscete per caso un aperitivo che si chiama Bricot? Perché ci son stati due clienti, questa settimana. La piccola non ne sapeva niente ed è venuta a dirmelo. Erano viaggiatori, l'avranno bevuto a Parigi. Ma non mi piace comprare senza sapere. Se non vi fa nulla tengo le calze."
    Una volta, ancora per molto tempo dopo che m'ebbe lasciato, pensavo ad Anny. Adesso, non penso più a nessuno: non mi curo nemmeno di cercare le parole. Tutto scorre in me più o meno svelto, non fisso nulla, lascio correre. La maggior parte del tempo, in mancanza di parole cui attaccarsi, i miei pensieri restano nebulosi. Disegnano forme vaghe e piacevoli, e poi sprofondano, e subito li dimentico.



    Jean-Paul Sartre - La Nausea
     
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  11. SILENCIO.
     
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    "Se un bambino scrive nel suo quaderno «l’ago di Garda», ho la scelta tra correggere l’errore con un segnaccio rosso o blu, o seguirne l’ardito suggerimento e scrivere la storia e la geografia di questo «ago» importantissimo, segnato anche nella carta d’Italia. La Luna si specchierà sulla punta o nella cruna? Si pungerà il naso?"

    Gianni Rodari, da “Grammatica della fantasia", 1973
     
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  12. SILENCIO.
     
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    Le fate ignoranti sono quelle che incontriamo e non riconosciamo ma che ci cambiano la vita.
    Non sono quelle delle fiabe, perchè loro qualche bugia la dicono.
    Sono ignoranti, esplicite, anche pesanti a volte, ma non mentono sui sentimenti.
    Le fate ignoranti sono tutti quelli che vivono allo scoperto, che vivono i propri sentimenti e non hanno paura di manifestarli.
    Sono le persone che parlano senza peli sulla lingua, che vivono le proprie contraddizioni e che ignorano le strategie.
    Spesso passano per “ignoranti”, perché sembrano cafone e invadenti per la loro mancanza di buone maniere, ma sono anche molto spesso delle “fate” perché capaci di compiere il “miracolo” di travolgerci, costringendoci a dare una svolta alla nostra vita.
     
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  13. SILENCIO.
     
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    “Quando siamo troppo allegri, in realtà siamo infelici.
    Quando parliamo troppo, in realtà siamo a disagio.
    Quando urliamo, in realtà abbiamo paura.
    In realtà, la realtà non è quasi mai come appare.
    Nei silenzi, negli equilibri, nelle “continenze” si trovano la vera realtà e la vera forza”.

    Virginia Woolf
     
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  14. SILENCIO.
     
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    "Esistono tre possibilità di conoscenza. La prima - dietro le palpebre, senza guardare, tutta
    all'interno, l'unica vera e totale"
     
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    "le parole sono gli oggetti supremi: gli oggetti della mente.pure e trascendenti come qualsiasi idea che abbia mai gettato ombra nella scura grotta platonica della nostra percezione,ma anche trabocchetti di falsità e di errata percezione stessa.
    le parole piegano il nostro pensiero in infiniti sentieri d'illusione.il linguaggio serve non solo a esprimere il pensiero,ma a rendere tangibili pensieri che non esisterebbero senza di esso."
    martin sileno, hyperion
     
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